... non come questa ma c'èlabiamo un' auto

venerdì 16 luglio 2010

Passiamo ad altre macchine di lusso.... le bellissime berline Jaguar e la Mercedes.

L'utilizzo commerciale del marchio Jaguar avvenne nel 1945 ed era, in effetti, la nuova denominazione della Standard Swallow (a sua volta ridenominazione della Swallow Sidecar Company, fondata a Coventry nel 1922 da William Lyons e William Walmsley), il cui acronimo SS era divenuto, al termine della Seconda guerra mondiale, funesto.

Il nome Jaguar era, peraltro, già comparso su modelli SS d'anteguerra. Mentre Walmsley aveva già lasciato la SS negli anni trenta, Lyons rimase timoniere unico anche della Jaguar. Anche la sede e gli stabilimenti rimasero quelli di Swallow Street (Coventry) anche sotto la nuova insegna.

I primi modelli a debuttare (1945) furono le Mark IV con motori a 4 (di 1,5 litri) o 6 cilindri (di 2,5 e 3,5 litri). Queste vetture, benché il nome commerciale dell'epoca fosse semplicemente Saloon (berlina), sono conosciute come Mark IV. Nel 1947 arrivarono anche le versioni spyder (solo delle 6 cilindri) denominate Drophead. Il restyling delle Mark IV portò alla nascita (1948) delle Mark V. Tuttavia, indirizzata dalla politica economica del Governo inglese che favoriva l'approvvigionamento di acciaio e alluminio a prezzi di favore alle industrie che esportavano prodotti finiti nei paesi a moneta forte (soprattutto gli Stati Uniti), la Casa di Coventry pensò ad un modello da vendere massicciamente anche negli USA: la leggendaria Serie XK del 1948.

Mentre proseguiva la successione delle grandi berline (dalla Mark VII del 1950 alla Mark IX del 1961), la Jaguar profuse grande impegno nell'attività sportiva, partecipando soprattutto alla 24 Ore di Le Mans. E furono ben 5 le vittorie Jaguar alle edizioni anni cinquanta della celebre gara di durata francese: 1951 (XK 120 C), 1953 (C-Type), 1955, 1956 e 1957 (D-Type). Il frutto di queste vittorie, oltre ai benefici d'immagine al marchio, fu la XKSS, versione stradale della D-Type.

A metà degli anni '50, tuttavia, la Casa di Coventry si stava evolvendo da realtà semi-artigianale a industria. Questo passaggio fu favorito dal successo di modelli come la Mark I (1955), la E-Type (1960), la Mark X (1961) e la S-Type (1963). A suggellare la crescita contribuirono anche le acquisizioni della Daimler (1960) e della Coventry Climax. Dal quel momento iniziò anche il trasferimento di una parte via via più consistente della produzione da Sawllow Road a Browns Lane (sempre a Coventry), negli ex-stabilimenti Daimler.

La Casa di Coventry, tuttavia, aveva già toccato l'apice e a metà anni sessanta era in fase discendente. A parte la E-Type infatti tutti i modelli erano abbastanza obsoleti, molti ingegneri "storici" (come Heynes) stavano andando in pensione e Lyons era preoccupato per la sua successione (il figlio era morto nel 1955 in un incidente stradale). La soluzione migliore parve a Lyons (classe 1901) quella di cedere, nel 1966, la proprietà Jaguar alla British Motor Corporation, pur rimanendone alla guida.

Gli anni sotto BMC e British Leyland [modifica]

Nonostante le endemiche difficoltà della BMC, che nel 1968 si fuse con la Leyland, originando la British Leyland (colosso votato all'autodistruzione, puntualmente avvenuta), in questi anni nacquero gli ultimi capolavori di Lyons: la berlina XJ (1968) ed il motore V12 (1971). Pur con tutta una serie di problemi legati all'appartenenza alla British Leyland (peggioramento della qualità costruttiva e delle finiture, problemi di affidabilità anche gravi) entrambe le "invenzioni" di Lyons furono accolte con favore.

Quando, nel 1972, il mitico fondatore Lyons lasciò Browns Lane (diventata nel frattempo sede centrale dell'azienda), ritirandosi a vita privata, sul trono del giaguaro s'insediò Goeffrey Robinson. Sotto la sua gestione nacquero i modelli che cambiarono lo stile automobilistico dell'epoca con il prestigioso marchio Jaguar: la XJ Series e soprattutto la controversa sportiva XJS.

L'ultimo prodotto realizzato sotto la British Leyland fu la serie XJ40 della berlina XJ (1986). Sviluppata, tra mille difficoltà (scioperi, contestazioni sindacali, problemi di affidabilità, crisi finanziaria del Gruppo) a partire dalla seconda metà degli anni settanta, la XJ40 rispecchiò il clima in cui era nata: il vano motore, per scongiurare l'installazione del V8 Rover era stato progettato dai tecnici "ribelli" in modo da non poter ospitare motori con architettura a V. Questo spiega perché la versione V12 conservò la vecchia carrozzeria della Series 3 fino al 1992.

Con lo smembramento del Gruppo British Leyland (nazionalizzato negli anni '70), la proprietà della Jaguar venne ceduta alla Ford nel 1990.

Gli anni Ford [modifica]

Gli anni della Ford sono stati travagliati, almeno sotto il profilo dell'indirizzo strategico. Il temporaneo ritorno del motore V12 (1992-1998), il lancio della sportiva XK8 (1996) e le varie riedizioni della XJ, non hanno portato ad una collocazione univoca del marchio. L'opportunità di sfruttare il prestigio del giaguaro per far concorrenza diretta a BMW e Audi, ha indotto i vertici Ford ad ampliare la gamma verso il basso con l'introduzione di modelli come la S-Type e, soprattutto, la X-Type.

La derivazione poco nobile della X-Type (pianale della Ford Mondeo e circa il 20% dei componenti in comune), la presenza della trazione anteriore (accanto a quella integrale), del motore turbodiesel e della carrozzeria station wagon, non hanno giovato molto alle vendite. Il 28 agosto 2007 viene svelata al pubblico la nuova XF, un'autovettura prodotta dalla Jaguar a partire dal 2008 e commercializzata dal febbraio dello stesso anno, che rompe con i classici canoni del giaguaro. La tendenza per il futuro sembra essere quella di un ritorno del nobile marchio ad un settore di prestigio.

Il 26 marzo 2008 le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia della sua vendita alla Tata Group unitamente alla Land Rover[1].

Denominazione dei veicoli Mercedes-Benz [modifica]

Fino al 1994 la denominazione usuale dei modelli Mercedes era composta da 3 cifre che rappresentavano la cilindrata del veicolo e da una o più lettere che ne caratterizzavano la motorizzazione e la tipologia. Dalla denominazione 200 D si poteva desumere la motorizzazione diesel di 2.000 cc e l'appartenenza alla classe delle berline.

Da quell'anno in poi gli autoveicoli Mercedes si dividono in classi a seconda del tipo e dell'appartenenza ad ognuna di esse. Attualmente quelle in vendita sono: A, B, C, CL, CLC, CLK, CLS, E, E Coupé, G, GL, GLK, M, S, SL, SLK, SLR,SLS AMG, R e V (quest'ultimo sostituito con il Viano).

La Classe A è una piccola monovolume leggermente rinnovata nella linea nel 2008 che ha un grande successo commerciale. Si divide in Coupé (3 porte), votata ad un pubblico più giovanile, ed in versione a 5 porte.

La Classe B, è il modello con il quale il costruttore tedesco si presenta nel segmento B: una monovolume che condivide il pianale con la sorella minore Classe A.

La Classe C, è la classica berlina a 3 volumi della Casa tedesca rinnovata nel 2007 con 2 diversi frontali a seconda delle versioni. La C viene anche proposta in versione station wagon e coupé a tre porte (denominata CLC), tutte totalmente rinnovate nel 2008.

La Classe E, della quale è stato presentato il nuovo modello nel 2009, è il modello di punta della casa tedesca. Linea elegante, motori potenti ed ecologici, interni e dispositivi tecnologici di prim'ordine. Proposta inoltre nella variante Station wagon (anche con 7 posti e trazione integrale permanente 4matic), coupé e cabriolet con la quale Mercedes intende sostituire il modello CLK.

Mercedes 170 S (1940)

La Classe CLS appartiene al nuovo segmento che prevede una linea da coupé, comfort da berlina di lusso e prestazioni da vera sportiva.

La Classe S, è la grande berlina ammiraglia da sempre punto di riferimento della sua categoria per classe e stile inconfondibili. Proposta in due carrozzerie, normale e lunga, è sempre ai vertici, per sicurezza, prestazioni, tecnologia e comfort. Mercedes nel 2008 ha presentato in vari saloni versioni ibride ed ecologiche di questo modello con l'intento di sottolineare il suo impegno nella creazione di vetture capaci di rispettare l'ambiente a prescindere dalla classe e dalla categoria.

La Classe R è stata definita da Mercedes come la prima Sport Tourer del mondo: è infatti una via di mezzo tra una monovolume ed una station wagon. È stata sottoposta ad un restyling nel 2007.

La Classe V (o Viano) rappresenta il segmento delle grandi monovolume, da cui deriva anche il veicolo commerciale Vito.

Ci sono inoltre le classi CL, CLK e SL, SLK che comprendono le coupé, le cabriolet e le roadster.

Le fuoristrada sono quelle della Classe G, prodotta da Graz dal 1979 (conosciuta anche come Gelandewagen), la Classe M e la Classe GL. Da fine 2008 è stata allargata la famiglia dei SUV con il GLK, pensato per contrastare il successo della BMW X3.

Nel 2005 è stata prodotta la Mercedes SLR Mclaren dal nome della famosa scuderia di Formula 1. Nel 2006 è stata svelata una serie speciale di questo modello, denominata 722 edition, per rendere omaggio alla vittoria del pilota britannico Stirling Moss e del suo copilota Dennis Jenkinson, conquistata a bordo di una Mercedes-Benz 300 SLR numero 722. A fine 2007, è stata commercializzata la versione roadster di questa supersportiva.

Gli altri veicoli marchiati Mercedes-Benz [modifica]

Un moderno Travego della Mercedes-Benz

Mercedes Benz produce anche camion, autobus (Classe O), mezzi da lavoro e carri funebri (Pilato).

Dal 1990 il reparto AMG realizza modelli sportivi destinati alle competizioni del DTM e versioni sportive delle auto di serie. Questi prodotti speciali sono realizzati per lo più sulla base di modelli in commercio, che vengono consegnati dalla fabbrica centrale all'AMG che, dopo una lavorazione artigianale (ogni motore elaborato viene preparato da un unico operaio che, alla fine del processo, imprime la sua firma sopra il motore), riconsegna al cliente una macchina sensibilmente più sportiva (in assetto, motore, freni, interni, sedili ed altri particolari). Attualmente nel reparto corse tedesco lavorano poco più di 650 dipendenti. Da pochi anni a questa parte, Mercedes ha introdotto i motori "V-max": questi, equipaggiano tutti i modelli 63 e 65 AMG che promettono una velocità massima di 300 km all'ora autolimitati elettronicamente.

Innovazioni recenti [modifica]

Al salone dell'automobile di Francoforte del 2007 Mercedes ha presentato, quale innovazione tecnologica, un nuovo tipo di propulsore che unisce caratteristiche del classico motore a benzina con altre del motore diesel e il cui nome commerciale è Diesotto. Per sottolineare l'impegno della casa di Stoccarda in materia di rispetto ambientale, al medesimo salone di Francoforte, Mercedes ha presentato una "Classe E" in versione Bluetec. Questo motore a gasolio, sviluppato in collaborazione con Audi, Jeep e Volkswagen, promette consumi sensibilmente ridotti grazie all'aerodinamica particolarmente curata, ed emissioni in grado di rispettare le future norme antinquinamento Euro 6 (in vigore dal 2014). Tale propulsore sarà offerto alla clientela in tutti i futuri modelli della Casa.

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